lunedì 4 marzo 2019

book & breackfast 1: recensione storia di una balena bianca raccontata da lei stessa

Oggi vorrei iniziare una nuova rubrica, volevo portarla via video ma al terzo tentativo di registrazione di cui non ero soddisfatta ho pensato di cambiare strategia, anche per avere un po' più di materiale per questo blog. l' idea è semplice: la recensione di un libro con un piccolo corredo per goderselo al meglio.

Il libro con cui ho scelto di iniziare è stato uno dei regali che ho ricevuto questo natale: storia di una balena bianca raccontata da lei stessa, una vera e propria fiaba per adulti e bambini con insegnamento finale.
Si legge davvero in poco tempo, giusto un oretta ma se lo leggete con dei bambini potrebbe tenervi impegnati per un paio di giorni. Prima di dirvi le mie impressioni vi lascio le mie idee di "contorno" a questa lettura.

Intanto se vi piace avere un sottofondo sonoro mentre leggete a questo link potrete trovare un brano che dura più o meno quanto la lettura e vi permetterà di rilassarvi e godervela appieno



Poi... sta finalmente arrivando la stagione delle bibite un po' più fresche, io non faccio testo perchè bevo il te caldo anche in estate ma tant'è, a questo libro abbinerei sapori fruttati, normalmente gli infusi di frutta sono privi di caffeina e teina, il che li rende perfetti anche per i bambini, su Etsy ho scovato questo negozio, il CulturallyInspired e tra gli infusi che offre ho trovato molto interessante questo  contiene ananas, albicocca, pesca, papaya, mirtillo, ibisco mango e frutto della passione e promette di essere buono sia caldo che freddo. Viene venduto sia sciolto che in bustine ma se come me lo preferite sciolto vi servirà anche un infusore, questo lo avete visto?

Infine vi segnalo anche questa tazza meravigliosa, è di society6 quindi ci mette un po' ad arrivare ma conoscendo la loro qualità posso assicurarvi che ne vale la pena, questa illustrazione è di Terry Fan ed è stupenda e assolutamente in tema con il libro!

Bene, direi che possiamo cominciare!

Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa è una fiaba di Luis Sepulveda, scrittore cileno famoso per libri come Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e Il mondo alla fine del mondo, mi preme sottolineare ai fini della recensione che l'autore è noto per il suo impegno, anche politico, per la difesa dell'ambiente, ha viaggiato in tutto il mondo per portare il suo messaggio, anche al fianco di Greenpeace ed è inoltre noto per il suo amore per le balene, protagoniste anche nel già citato Il mondo alla fine del mondo. 

Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. é la voce della balena bianca, l'animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un'isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l'oceano, ha conosciuto l'immensa solitudine e l'immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. per onorarlo la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, anche senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l'idioma del mare.


La fiaba si apre con la toccante scena di una balena spiaggiata, è già morta ma la popolazione si raduna comunque sulla spiaggia per vedere la barca che restituirà la balena al mare e darle una sorta di ultimo saluto. La barca si allontana e la folla si disperde ma lo scrittore nota un bambino che resta a fissare il mare con gli occhi pieni di lacrime, cerca di consolarlo ma il piccolo è un lafkenche: appartiene alla Gente del Mare e la tristezza che lui prova per la balena è molto più grande di quella degli altri. Il piccolo porge una conchiglia allo scrittore (io lo chiamo scrittore ma non è specificato nel libro, è solo un uomo adulto, colui che nelle primissime pagine parla in prima persona), lui la porta all'orecchio e resta ad ascoltare.
La balena di cui apprendiamo la storia è la stessa balena bianca di cui ci narra Herman Melville, la sua conclusione è nota, ciò che c'è di nuovo e speciale in questo racconto è il fatto che la storia sia raccontata dal punto di vista della balena, partiamo quindi dalla sua giovinezza e da ciò che sa e conosce dell' uomo, della Gente del Mare per l'esattezza, un popolo nativo devoto alla natura, al mare e alle sue creature. 
Un giorno alla giovane balena viene affidata una missione alla cui base vi è una leggenda Lafkenche, ve la lascerò scoprire nel libro ma ho molto apprezzato questo richiamo alla mitologia di una terra molto lontana da noi, di cui personalmente non conosco le leggende. la missione è davvero molto importante e significativa e impegnerà tutta la vita del capodoglio. 
Ad un certo punto fanno la loro comparsa i forestieri, uomini venuti dall'altra parte dell'oceano, estranei alla cultura del luogo e avidi. 
Ricordiamoci che non è solo un epoca di esplorazioni e di colonizzazione del continente americano ma anche un periodo di lotte e persecuzioni per i nativi e per le balene da cui si estraeva il prezioso olio per le lampade.
Lo stile di Sepulveda rimane dolce anche nei momenti più tragici, la balena conosce solo quello che vede o che le viene raccontato quindi è possibile che non sappia rispondere in modo accurato a tutte le possibili domande che potrebbero sorgere ad un bambino, c'è una sola scena forte in tutto il libro e lo scrittore non ci si sofferma per più dello stretto necessario, questo sicuramente per rendere il libro a portata anche di bambini più piccoli senza fargli venire gli incubi tutta via mi sento di soffermarmi su una questione: ad oggi i programmi scolastici nel sistema italiano sono estremamente più lenti di quelli che erano ai miei tempi (e io ho solo 27 anni ma si parla comunque di una ventina di anni fa! quando i romani li facevi a inizio terza elementare e in quinta eri già al secondo dopo guerra).
ad oggi mi pare che in quinta elementare si arrivi all'impero romano, mentre in terza media si dovrebbe arrivare fino alla caduta del comunismo, insomma una quantità di programma da smaltire in soli 3 anni non indifferente che difficilmente viene trattato per intero e se viene trattato (e sottolineo il se...) non permette certo di avere il tempo per farlo in modo approfondito. 
Ora dato che il libro in questione è tranquillamente alla portato di un ottenne... beh ecco... un ottenne italiano potrebbe non avere i mezzi per leggerlo in completa autonomia, non avrà ancora studiato la scoperta dell' america e non saprà nulla né dei balenieri né del fatto che le lampade andassero ad olio! 
Data la pubblicazione di questo libro poco prima di Natale ho letto in diversi gruppi Facebook richieste di informazioni in merito di persone che volevano regalarlo o i cui figli lo avevano ricevuto in dono, ho letto di mamme che pensavano le leggerlo con i propri figli piccoli e di adulti che vi si erano avvicinati in cerca di una lettura leggera.
Confermo che lo stile è semplice e se letto con un adulto alla portata anche di bambini più piccoli degli otto anni, tutta via come già detto potrebbe essere necessaria qualche spiegazione in più da parte di un adulto, per gli adulti invece è sicuramente una di quelle letture veloci, anche da fare sui mezzi pubblici o in spiaggia, dove magari la concentrazione non è al massimo nonostante questo lascia diversi spunti di riflessione che secondo me è arrivato il momento di affrontare: lo sfruttamento delle risorse naturali in primis, l' inquinamento del pianeta in generale e dei mari nello specifico sono temi che a volte snobbiamo come un noioso e inutile sforzo su cui non vale la pena soffermarci ma sono anche molto attuali, l' IPCC ha infatti da poco dichiarato che restano solo 12 anni per salvare il pianeta e in merito vi lascio il link all' articolo e al relativo podcast di Quasidì in cui se ne parla.

Pensare e soprattutto agire in modo più ecologista è una necessità al giorno d'oggi e lo è anche crescere bambini consapevoli di queste tematiche. Non si sta parlando di assolutismi o di propaganda vegana ma di prendere borse della spesa riutilizzabili e biodegradabili, di smettere di usare così tanti prodotti usa e getta (che porca miseria un assorbente si mette 150 anni a degradarsi, possibile che ne dobbiamo usare 3-4 al giorno una settimana ogni mese per 40 anni circa?! no!!! esistono alternative come la coppetta mestruale, gli assorbenti lavabili e pure quelli monouso ecologici e compostabili, si gettano nell'umido e vengono smaltiti completamente in circa 6 mesi... 6 mesi contro 150 anni, fate un po' voi!) di non prendere l'auto per spostarsi di 100 metri!

Ok, sto divagando quindi torniamo al libro!
107 pagine contando anche l'approfondimento dell' autore e i cenni storici.
107 pagine abbastanza farlocche dati font, interlinea e margini
illustrazioni di Simona Mulazzani di cui vi lascio il profilo instagram per vedere altre sue opere
voto 
☆☆☆☆