domenica 8 aprile 2018

Recensione "La notte delle falene"

Un paio di settimane fà sono passata in libreria, i idea era lasciare un cv perchè non si sà mai e a me lavorare in una libreria piacerebbe anche! Mentre aspettavo che si librasse la titolare mi è cadito l' occhio su questo libro: La notte delle falene di Riccardo Bruni edito da La nave di Teseo.

Vi metto qui la trama:
Alice è stata uccisa in una mite notte d'estate. Il suo corpo giaceva nel bosco, a pochi passi dalla casa del suo molestatore. Per lui non c'è stato scampo: quella stessa notte l'ha raggiunto, impietosa, la vendetta del padre della ragazza. Dieci anni dopo quella notte è ancora avvolta nelle tenebre: Alice vuole raccontare la sua storia, la sua vita e soprattutto la sua morte. Enrico, il fidanzato di allora, ritorna dopo tanto tempo sui luoghi di quell'immenso dolore. Non si aspetta di dover affrontare quel passato che aveva provato a cancellare, quelle persone che aveva voluto dimenticare. Sotto lo sguardo sognante e dolce di Alice, gli amici di un tempo saranno riportati a quella notte, quando quel mondo di giovinezza e di luce si è spento, cadendo nel buio di una violenza ancora tutta da chiarire.

Una premessa: non amo gli scrittori italiani per una serie di motivi che tra poco vi dirò e che ho riscontrato anche in questo libro ma il triller è interessante e nel complesso mi è piaciuto il libro, credo leggerò altro di questo autore nonostante ciò che sto per scrivere.

Il commento al libro lo descrive come "un triller mozzafiato, tra Twin Peaks e Amabili Resti ..." ve lo dico subito... no! io ho visto Twin Peaks e Amabili Resti è tra i miei libri preferiti, questo ci azzecca poco niente. Non basta che parte della storia sia narrata dalla vittima o che questa dia indicazioni dal aldilà per far assomigliare il libro ad Amabili Resti!

Il libro ha un format che a me piace molto: un racconto a più voci con i capitoli visti dai vari personaggi, non è una cosa nuova ma è una cosa che piace e da la possibilità anche allo scrittore di far emergere tutti i personaggi o una buona parte ed è anche un ottimo espediente per raccontare una storia facendo in modo che i pezzi si incastrino l' un l' altro.
La storia che ci viene narrata non è tanto l' uccisione della ragazza ma la verità che viene fuori 10 anni dopo.

I personaggi principali sono Alice: la vittima, Enrico: il fidanzato della vittima, Sandro: il fratello, Maurizio e Betty: una coppia di amici storici, Chiara: la figlia minore della coppia e Gloria, la madre di Betty. la figlia maggiore di Maurizio e Betty si chiama Margherita, vive in Inghilterra e non vedremo mai dal suo punto di vista. Gli altri due personaggi che incontriamo e da cui vediamo sono Il Marcio e Enzo Poretta una guardia giurata che suo malgrado si troverà coinvolto nella vicenda.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati ma in questa recensione vorrei concentrarmi su ognuno di loro:
Alice: Alice mi ricorda un po' me in certe cose, vive in un paesino piccolo ma pensa e vorrebbe vivere da grande città, è una ragazza intelligente che si sente stringere nella mentalità e nel clima del paesino in cui è cresciuta, è una sognatrice e uno spirito libro, sicuramente un po' ingenua e non una santa, muore male e torna peggio, sì perchè Alice non solo ci racconta il suo pezzo di storia ma da il via a tutto il triller e spinge, anche dopo la morte, i personaggi verso la verità.

Enrico: il classico ragazzo di città, famiglia benestante alle spalle, fidanzatina perfetta, attuale fidanzata perfetta, ragazzo di successo... probabilmente perchè ha i soldi per comprarselo ma qualche dote la deve avere anche lui. Fa parte della Roma bene e questo dice tutto: non ha un solo problema al mondo se non quelli che si crea lui stesso. Alice non è neanche troppo fine o gentile nel dirgli cose di questo tipo ma lui è un po' un bamboccio e gli va bene tutto, anche quando scoprirà la verità, quando gli capiteranno cose strane e decisamente allarmanti, lui reagirà sempre in modo piuttosto composto. Ha dei complessi ma ha anche il savoir faire di chi non perde mai davvero il controllo.

Maurizio: amico di una vita ma anche ragazzo e uomo abbastanza viscido, uno di quegli uomini narcisisti che non sanno tenersi l' uccello nei pantaloni, tutti conosciamo almeno una persona così, è ben caratterizzato perchè estremamente realistico, mai troppo sopra le righe ma viscido, viscido un sacco!
Betty: anche lei grande amicona, degna sposa di Maurizio, è davvero una coppia tipo la loro: lui che va a spargere a destra e a manca e lei che sa tutto ma resta zitta. Ci viene descritta come depressa cronica e sempre sul orlo della lacrime, lui è un viscido e lei è una senza spina dorsale. In realtà scopriremo che sa essere una leonessa quando vuole, ma è una dote che applica poco e nei contesti sbagliati.
Gloria: ecco, lei è una vera leonessa. Ci viene descritta da subito con un aggettivo che la caratterizzerà per tutto il racconto: l' inossidabile. Si, come un piano cucina! Gloria è come un bulldozer: fa danni a destra e a manca ma quando c'è da ammettere il danno si nasconde. Viene descritta come la salvatrice della famiglia, quella con gli attributi e questo è anche vero però è anche una vigliacca.

Enzo Poretta: lui mi ha fatta morire! Il mio compagno fa la guardia giurata e anche se adesso non fa più la zona come la guardia del romanzo quando ci siamo conosciuti era davvero così... o meglio no, più sano, ma aveva davvero questa visione del suo lavoro alla Bruce Willis, io credo che Riccardo Bruni abbia lavorato come guardia giurata altrimenti davvero non si spiega! Anche il fatto del "Roger" e tanti altri piccoli dettagli... insomma vi giuro che in questo personaggio ho rivisto tante cose che vedo nel mio compagno o nei suoi colleghi.

Il Marcio è un altro personaggio ... non so come dire... molto realistico, anche di persone come lui ne conosciamo tutti almeno una e leggere il suo punto di vista secondo me rende bene l' idea, lui vive e ragiona in loop, è consapevole della sua condizione e in generale di quello che gli capita attorno ma la sua mente è una girella della Haribo nera e a spirale.

Ho lasciato per ultimi i 2 personaggi in cui ho riscontrato la tipica "scrittura all'italiana contemporanea" alcune cose le ho apprezzate, altre mi hanno fatto chiedere "ma perchè?!"

Chiara: ragazzina adolescente classica dei libri italiani: profonda profondissima che più profonda non si può! talmente profonda che sprofonda! sabbie mobili! i suoi capitoli, soprattutto al inizio sono di una pretenziosità assurda! in una delle prime pagine assistiamo alla scena di lei che fa colazione al bar con la madre, lei ci dice che conosce la ragazza che è al bar in quel momento, che è poco più grande di lei e che tempo prima l' aveva sentita fantasticare sul suo futuro al estero (a parte che il personaggio in questione ci viene descritto piuttosto bene e il fatto che per tutto il racconto non la rivedremo mai più rende inutile tutto questo parlarne) ad un certo punto ci imbattiamo in questa frase "*tizia* e Betty sembravano appartenere a due mondi così distanti e invece eccole lì, ancorate all'orizzonte di uno scontrino da cinque euro" cioè avete capito? "ancorate all'orizzonte di uno scontrino" -la gente si ancora agli orizzonti- e -gli scontrini hanno orizzonti- non so decidere quale delle due affermazioni ha meno senso. Ma soprattutto tutto ciò non si poteva riassumere con "Betty paga la colazione" e il fatto che Betty abbia pagato la colazione è così rilevante ai fine della storia? cioè... già di per se il fatto che sia andata a pagare si poteva anche non scrivere ma tu non solo decide di scriverlo, lo infiochetti pure?! e poi cos'è questa mania di chiamare i parenti per nome?! perchè Chiara chiama sempre Maurizio, Betty e Gloria e mai o quasi mai o comunque mai quando si rivolge direttamente a loro, papà, mamma e nonna?! Questa è una cosa che tra gli scrittori italiani va di moda secondo me altrimenti non si spiega! sta il fatto che Chiara è un po' come Alice ma peggio perchè i suoi pensieri sono pretenziosi, il suo modo di pensare lo è... e poi taglia da scuola e si scola le birre in spiaggia alle 10 del mattino... una giovane Baudelaire con i Coldplay  nelle orecchie! (e mi riferivo al poeta, non a quelli di "Una serie di sfortunati eventi").

E poi c'è lui: Sandro!
Sandro è... come dire... è ben caratterizzato e capisco lo scopo del suo modo di esprimersi ma... se Chiare era Baudelaire in gonnella Sandro tira i coppini ad Eminem, 50cent, 2pac, Fabri Fibra e Mondo Marcio tutti assieme! Rapper di Detroit scansatevi proprio che arriva il tossico di Fregene! 30 parolacce in 2 pagine tipo... ripeto, posso anche capire qualche parolaccia, visto il tipo, ma erano proprio necessarie così tante?! che poi anche lui è un bel personaggio, con un bello sviluppo, descritto bene, che cerca anche di redimersi alla fine... però capite che passare da un capitolo di Chiara ad uno di Sandro fa male al cervello?! Chiara è un esercizio mentale capire che concetti vuole esprime, Sandro ti brucia i neuroni spegnendoci sopra le sigarette! perchè?! perchè rovinare un bel personaggio facendolo parlare come una scoreggia?

Appunto tecnico sullo stile di scrittura: non si sono mai i nomi nei dialoghi: non c'è mai un "..." disse Tizia, rispose Caio, affermai, chiese e così via, c'è solo
"dialogo"
"dialogo"
"dialogo"
Dopo un po' si perde il filo di chi dice cosa ed è un po' fastidioso perchè rende più faticosa la lettura.

Comunque il libro, straordinariamente, mi è piaciuto! Il triller è ben scritto, la trama intricata quanto basta, non ci ho messo molto a mettermi sulla strada giusta per capire chi era l' assassino ma ero in dubbio tra più persone e alla fine sono rimasta vagamente sorpresa perchè anche se faceva parte della cerchia avevo sospetti maggiori su un altra persona che ok, era coinvolta, ma non era lei.
Io non leggo quasi mai autori italiani perchè li trovo quasi tutti troppo pretenziosi e a me piace un tipo di scrittura più diretto e con meno arie, come ho detto in questo libro un po' di pretenziosità c'è, non solo nel personaggio di Chiara, c'è in generale, però la trama,  la caratterizzazione e la psicologia dei personaggi hanno fatto sì che ne valesse la pena.

Il libro si legge in fretta, sono 277 pagine ma abbastanza farlocche nel senso che l' impaginazione fa si che escano ben più pagine di quelle che realmente terrebbe il romanzo ma soprattutto tira abbastanza la lettura, ha un buon ritmo, a parte un po' al inizio il romanzo ha un buon ritmo, nella parte iniziale meno ma credo sia per presentare tutti i personaggi, comunque io l'ho letto mentre ero dai miei e avevo molto da fare e in tre giorni l' ho finito, non avessi avuto molto da fare è uno di quei libri che leggi in un giorno o poco più.

come al solito vi lascio i link per trovarlo su
feltrinelli
amazon sia e-book che cartaceo
ibs

ps. il segnalibro è un sasso che abbiamo raccolto l' estate scorsa durante un giro in moto, il mio compagno lo ha inciso e scolpito e l'ho fatto diventare un perfetto segnalibro per questo romanzo. io sono un po' fissata con i segnalibri: ne creo molti di diversi tipi e li associo permanentemente al libro per cui li uso. In estate creeremo altri segnalibri simili e li metterò in vendita sui miei shop!





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